Certificazione energetica: quale il costo?

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Per conoscere il costo di una certificazione energetica è utile chiedere più preventivi.

La certificazione energetica è obbligatoria in molti casi. I più, però, conoscono poco o nulla di questo documento. Di seguito, una panoramica approfondita sulla certificazione energetica: in cosa consiste, chi la fa, quando serve, quanto costa e soprattutto come fare a risparmiare.


 

Certificazione energetica: cos’è?

 

La certificazione energetica, ufficialmente Attestato di Prestazione Energetica (APE), è un documento redatto da un tecnico che descrive le caratteristiche energetiche di un edificio, sia esso di natura civile, commerciale o industriale. Per caratteristiche energetiche si intendono:

 

  • La capacità dell’edificio di conservare la temperatura desiderata senza fare ricorso a strumenti di condizionamento.

 

  • L’esistenza e la qualità degli impianti di condizionamento della temperatura.

 

  • L’eventuale presenza di accorgimenti di natura architettonica, o che attengono alle tecniche di costruzione, finalizzati alla conservazione della temperatura.

 

In buona sostanza, la certificazione energetica suggerisce in maniera orientativa, ma esaustiva, la spesa per il riscaldamento o la refrigerazione degli ambienti.

La redazione del documento procede da un sopralluogo da parte del tecnico. Questi prende in considerazione un numero elevato di fattori, non ultimo quelli che neutralizzano o favoriscono la dispersione di calore (es. materiale degli infissi). Al termine del sopralluogo, il tecnico assegna all’edificio un indice, il quale va da A a G, dove A indica una situazione di massima efficienza energetica e G indica una situazione di minima efficienza energetica.

 

Costo certificazione energetica: prezzi di riferimento degli ingegneri per pratiche energetiche
     
  Da A
Certificazione energetica per abitazioni civili (50 mq – 200 mq) 100,00 € 200,00 €
Certificazione energetica per immobili commerciali (50 mq – 200 mq) 150,00 € 250,00 €
Certificazione energetica per immobili industriali (50 mq – 200 mq) 175,00 € 250,00 €

 

 

Certificazione energetica: quando è necessaria?

 

In passato, la certificazione energetica, che è stata chiamata in molti modi (prima della riforma del 2013, ACE) era obbligatoria solo in un numero ristrettissimi di casi. Ora, tale obbligo si è esteso a quasi tutte le situazioni in cui viene stipulato un atto pubblico che ha per oggetto un edificio.

Le situazioni più presenti riguardano le compravendite, le donazioni e le locazioni.

Chiunque voglia vendere, donare o affittare un immobile deve dotarsi di certificazione energetica. Tale obbligo potrebbe sembrare eccessivo, tuttavia si muove in una direzione nobile, nonché duplice: da un lato, informare il beneficiario dell’atto, il cosiddetto “avente causa” (chi acquista, chi riceve in donazione, l’inquilino etc.) del consumo energetico dell’edificio; dall’altro, incentivare i lavori di ristrutturazioni finalizzati all’efficientamento energetico.

E’ evidente, infatti, che se agli edifici viene assegnato un voto (A, B, C etc.), gli edifici con gli indici più bassi andranno incontro a svalutazione, e i proprietari saranno incentivati a promuovere interventi di miglioramento. Lo scopo ultimo, come facilmente intuibile, è ridurre il consumo energetico a livello globale.

 

 

Certificazione energetica: la normativa

 

La normativa di riferimento è la legge n. 90 del 2013, la quale disciplina i casi in cui è obbligatorio procedere con la certificazione energetica. Tale legge, in realtà, perfeziona alcuni precedenti interventi normativi, come quelli entrati in vigore rispettivamente il 1° luglio 2009 (obbligatorietà in caso di compravendita), 1° luglio 2010 (obbligatorietà in caso di locazione), 1° gennaio 2012 (obbligo di inserire classificazione energetica negli annunci di vendita).

Ad ogni modo, la normativa stabilisce che la certificazione è obbligatoria in caso di:

 

  • Trasferimento a titolo oneroso. La certificazione deve essere redatta a spese del venditore, mostrata al compratore e allegata al contratto di vendita. La sanzione in caso di inadempimento va dai 3.000,00 € ai 18.000,00 €.

 

  • Trasferimento a titolo gratuito. Per esempio, la donazione. Anche in questa fattispecie, la redazione è a spese di chi aliena l’immobile, ossia il donante.

 

  • Locazione. Il proprietario deve produrre il documento, mostrarlo al futuro inquilino e infine consegnarglielo. Su richiesta, si deve esibire il documento anche agli impiegati dell’Agenzia delle Entrate che curano la registrazione del contratto di locazione. In caso di inadempimento, la sanzione varia da 1.000,00 € a 4.000,00 €.

 

  • Annunci di vendita. Gli annunci di vendita devono recare la classificazione energetica, ossia il voto (quello da A a E) frutto di sopralluogo, analisi etc. Le sanzioni per gli inadempienti raggiungono i 3.000,00 €.

 

  • Nuove costruzioni. Dopo che un edificio è stato completato, un tecnico indipendente (che quindi non ha partecipato ai lavori) deve redigere la certificazione energetica.

 

  • Interventi di ristrutturazione importanti. La certificazione energetica è obbligatoria a seguito dei lavori di efficientamento energetico o che hanno riguardato una porzione pari o superiore al 25% dell’edificio.

 

  • Edifici aperti al pubblico. Es. uffici della PA e negozi. Se l’edificio è di grandezza superiore ai 500 metri quadri, la classificazione energetica va esposta all’ingresso.

 

La normativa stabilisce infine che la certificazione energetica è valida per dieci anni.

 

 

Certificazione energetica: chi la fa?

 

Molto banalmente la certificazione energetica viene redatta dal certificatore energetico. Con questo termine si intende un tecnico “accreditato”, o abilitato secondo le leggi regionali. Le Regioni stabiliscono spesso regole proprie, alcune perfezionano quelle nazionali, altre invece non ne stabiliscono affatto. In quest’ultimo caso la normativa di riferimento è il decreto legislativo n. 192 del 2005.

In linea di massima, si può affermare che il certificatore è sempre un tecnico abilitato, di norma, alla progettazione degli edifici e degli impianti. Può essere, quindi, architetto, geometra o ingegnere.

 

 

Certificazione energetica: quali i prezzi?

 

I prezzi per una certificazione energetica variano da città a città, e in base alla tipologia di edificio. Di seguito, una panoramica esaustiva che prende in considerazione edifici di grandezza media (dai 50 ai 200 mq).

 

  • Certificazione energetica per abitazioni civili: da 100,00 € a 200,00 €.
  • Certificazione energetica per immobili commerciali: da 150,00 € a 250,00 €.
  • Certificazione energetica per immobili industriali: da 175,00 € a 250,00 €.

 

 

Certificazione energetica: come risparmiare

 

Le opportunità di risparmio sono numerose. Il decreto Bersani, infatti, ha liberalizzato, tra le altre, l’attività di certificazione, sicché il mercato è diventato piuttosto competitivo. Il segreto, dunque, è rivolgersi a più professionisti e chiedere numi sui costi, se non un preventivo nel senso stretto del termine.

Se intendete risparmiare, però, dovete porre attenzione su alcuni aspetti: i costi aggiunti. L’IVA e le spese di spedizione (quando il documento non viene consegnato a mano o ritirato in sede) fanno levitare il prezzo. Dunque, quando chiedete l’ipotesi di prezzo, verificate se esso includa o meno tali voci di spesa.

 

 




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