Certificazione di messa a terra: cos’è
La certificazione degli impianti di messa a terra, ufficialmente nota come “dichiarazione di conformità di messa a terra dell'impianto elettrico” è un documento che attesta che l’impianto elettrico rispetta gli obblighi di legge per ciò che concerne la messa a terra.
L’obbligo di tale certificazione non riguarda tutti. Come da normativa, infatti, interessa solo i locali aperti al pubblico e adibiti a un qualsiasi attività lavorativa. Nonostante la legge non vi faccia riferimento esplicito, alcune circolari ministeriali estendono l’obbligo anche ai condomini.
Lo scopo della certificazione dell'impianto di messa a terra è dimostrare che il locale sia al sicuro dai rischi derivanti dall’eventuale formazione di differenziale tra dispositivi fuori terra e la superficie su cui poggia il locale stesso.
Alcuni eventi, infatti, possono causare una differenza di potenziale, e quindi infondere di carica elettrica i dispositivi, con il rischio (a questo punto elevato) di folgorazione. La messa a terra, appunto, ha la funzione di neutralizzare il differenziale o comunque di ridurlo a un livello non dannoso. Per inciso, gli eventi che possono causare il differenziale sono numerosi, ma quelli più frequenti sono i corti circuito e i fulmini.
Costo certificazione impianto di messa a terra: prezzi medi |
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Da |
A |
Verifica impianti fino a 6 kW |
50,00 € |
90,00 € |
Verifica impianti da 6 a 15 kW |
70,00 € |
160,00 € |
Verifica impianti da 15 a 60 kW |
120,00 € |
400,00 € |
Verifica impianti da 60 a 100 kW |
200,00 € |
500,00 € |
Valutazione dispositivi di protezione per locali fino a 50 mq |
35,00 € |
70,00 € |
Valutazione dispositivi di protezione per locali da 50 a 150 mq |
45,00 € |
95,00 € |
Valutazione dispositivi di protezione per locali da 150 a 300 mq |
60,00 € |
150,00 € |
Certificazione impianto di messa a terra: la normativa
E’ da parecchi decenni che il legislatore si occupa della messa a terra. Essa, infatti, è un elemento che coinvolge direttamente la questione della sicurezza. La normativa di riferimento, comunque, è il Decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001, il quale sancisce l’obbligo per qualsiasi datore di lavoro di possedere la cosiddetta dichiarazione di conformità di messa a terra dell’impianto elettrico, la quale viene obbligatoriamente rilasciata dall’impiantista.
Non solo, i datori di lavoro sono inoltre chiamati a verificare periodicamente l’efficacia della messa a terra. Tale verifica deve essere condotta da un organismo di ispezione abilitato dal Ministero delle Attività Produttive.
In seguito al Decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001 sono state prodotte alcune circolari ministeriali che hanno esteso l’obbligo ad altri soggetti. Il riferimento, in particolare, è alla nota del Ministero delle Attività Produttive del 25 febbraio 2005 (protocollo 10723). Essa impone che a tale obbligo siano sottoposti anche i condomini, pur in assenza di lavoratori subordinati.
Certificazione impianto di messa a terra: quali i prezzi?
I prezzi per la certificazione dell'impianto di messa a terra, sia essa iniziale o periodica, sono assai variabili. Esso dipendono, nella maggior parte dei casi, dalla potenza impegnata (e che viene rilevata dal contratto del distributore dell’energia).
Per offrire una panoramica dei prezzi, poi, è necessario citare due voci di spesa: la verifica dell’impianto in sé e la valutazione dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche. Quest’ultima, per inciso, è suscettibile delle dimensioni del locale.
- Verifica impianti fino a 6 kW: da 50,00 € a 90,00 €.
- Verifica impianti da 6 a 15 kW: da 70,00 € a 160,00 €.
- Verifica impianti da 15 a 60 kW: da 120,00 € a 400,00 €.
- Verifica impianti da 60 a 100 kW: da 200,00 € a 500,00 €.
- Valutazione dispositivi di protezione per locali fino a 50 mq: da 35,00 € a 70,00 €.
- Valutazione dispositivi di protezione per locali da 50 a 150 mq: da 45,00 € a 95,00 €.
- Valutazione dispositivi di protezione per locali da 150 a 300 mq: da 60,00 € a 150,00 €.
Certificazione impianto di messa a terra: come si fa?
La certificazione dell'impianto di messa a terra è un documento complesso, che procede da verifiche altrettanto complesse. Per questo motivo, deve essere redatto e gestito esclusivamente da personale qualificato e specializzato. Il committente, comunque, dovrebbe conoscerne il contenuto almeno per linee generali, in modo da monitorare il lavoro dell’impiantista verificatore.
Dunque, è bene sapere che il documento contiene informazioni specifiche sul punto di consegna, sull’interruttore generale, sulla scelta dei cavi e della loro posa, sul disegno dei quadri elettrici, sulla quantità e sulla disposizione delle prese a spina, sui dispositivi di protezione dai fulmini, sui luoghi conduttori ristretti.
Il modulo, inoltre, contiene informazioni anagrafiche, sull’attività svolta nel locale, sul numero di addetti, sulla potenza installata, sul numero dei dispersori, sulle cabine dei trasformatori e altro ancora, sul voltaggio, sulla presenza o meno di dispositivi specifici (parafulmini ad asta, parafulmini a gabbia etc.).
Certificazione impianto di messa a terra: le sanzioni
L’argomento sanzioni non è affrontato dal già citato Decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001, bensì dal decreto legislativo n. 81 del 2008, poi modificato dal decreto legislativo n. 106 del 2009.
Dal punto di vista amministrativo, le sanzioni (pecuniarie) vanno dai 500,00 € ai 1.800,00 €. Va detto che le sanzioni scattano anche se, fatte le verifiche, non si posseggono i relativi verbali.
Più complessa la questione delle sanzioni penali. Esse cambiano in base alle mancanze. In linea di massima, e nella peggiore delle ipotesi, è previsto l’arresto da tre a sei mesi e il pagamento contestuale di una ammenda tra 2.500,00 € e 6.400,00 €.
Certificazione impianto di messa a terra: come risparmiare
A parte gli oneri amministrativi, che rappresentano costi fissi e non soggetti a discrezione, i prezzi sono variabili. Cambiano non solo in base alle caratteristiche dell’impianto ma anche da impresa a impresa. Ciò offre qualche opportunità per risparmiare.
Come? Semplice: chiedete il preventivo a più soggetti e una volta raccolte tre o quattro ipotesi di costo, procedete con il confronto. Infine, scegliete la soluzione che vi dà le maggiori garanzie in termini di rapporto qualità prezzo.