Certificato di destinazione urbanistica: cos’è?
Il Certificato di Destinazione Urbanistica, detto comunemente CDU, è un documento che contiene informazioni di natura “urbanistica” circa un immobile o un terreno. Più precisamente informa circa l’uso e la funzione del fabbricato/terreno oggetto del certificato e contiene dati che ne definiscono in maniera inequivocabile l’ubicazione, ovvero foglio e particella.
Il Certificato di Destinazione Urbanistica è importante in quanto, in alcuni casi, rappresenta un documento fondamentale affinché un rogito notarile, sia esso di vendita o di donazione, possa definirsi regolare e dunque non soggetto ad annullamento. E’ importante anche perché contiene informazioni circa la possibilità di edificazione.
Costo certificato di destinazione urbanistica: prezzi medi
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A partire da |
Imposte di Bollo |
16,00 € |
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Da |
A |
Diritti di Segreteria |
30,00 € |
60,00 € |
Richiesta da parte di un professionista |
45,00 € |
200,00 € |
I prezzi indicati rappresentano unicamente delle stime indicative.
Certificato di destinazione urbanistica: quando serve?
Come già specificato nell’articolo precedente, il Certificato di Destinazione Urbanistica può riguardare sia gli immobili che i terreni. Tuttavia, è realmente essenziale solo quando interessa i terreni. Non è possibile, infatti, vendere o donare un terreno senza che si esibisca una copia ufficiale del Certificato di Destinazione Urbanistica al notaio - da inserire direttamente nell’atto.
Il Certificato di Destinazione Urbanistica può essere utile nel caso in cui si decidesse di operare interventi di ristrutturazione pesanti, afferenti alla categoria di manutenzione ordinaria. Infatti, nel documento sono contenute informazioni circa l’edificabilità. In ogni caso, a fare da riferimento per qualsiasi lavoro corposo è il progetto.
Vi è un caso in cui, anche in presenza di terreni, il Certificato di Destinazione Urbanistico non è obbligatorio. Ovvero quando il terreno in questo figura come pertinenza di una abitazione e si estende per un massimo di 5.000 metri quadri.
Certificato di destinazione urbanistica: la normativa
La normativa di riferimento è abbastanza recente. Essa infatti è rappresentata dal Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 6 giugno 2001. Prima dell’entrata in vigore di tale norma, il Certificato di Destinazione Urbanistica non era obbligatorio. In ogni caso, è stato introdotto qualche anno prima, e per la precisione nel 1985.
Il DPR 380/2001 definisce in maniera inequivocabile i contenuti del certificato, nonché le sue funzioni: informare sulla reale ubicazione del terreno/fabbricato, elencare le possibilità di edificazione, specificarne l’uso.
Per inciso, il Certificato di Destinazione Urbanistica è prodotto direttamente dal Comune di riferimento, ovvero dai tecnici dell’ufficio urbanistica. In ogni caso, anche quando per un motivo o per un altro sia stato già prodotto e depositato, la richiesta prevede un onere, quindi una spesa da pagare. Per fortuna, si parla di poche decine di euro, al massimo di un centinaio.
Certificato di destinazione urbanistica: a chi rivolgersi?
Come già anticipato nel paragrafo precedente, solo gli uffici comunali possono produrre il Certificato di Destinazione Urbanistica. Nello specifico, i tecnici dell’ufficio urbanistica, che fanno riferimento al Piano Urbanistico Comunale o, se questo è assente, dal Piano Regolatore Generale.
Dunque, se avete la necessità di reperire il Certificato di Destinazione Urbanistica, non dovete fare altro che rivolgervi all’ufficio urbanistica del Comune in cui è situato l’immobile o il prefabbricato. Gli unici documenti necessari alla richiesta sono la visura catastale, il titolo di proprietà (spesso però non è richiesto, dunque è a discrezione dell’impiegato comunale), il documento di identità.
E’ possibile richiedere il Certificato di Destinazione per via telematica. In questo caso, esso viene spedito direttamente al domicilio del richiedente entro 30 giorni dalla richiesta. Se si richiede di persona, invece, il rilascio è generalmente immediato.
Nel caso in cui, per i motivi più svariati o semplice inadempienza dell’ufficio, il CDU non venga rilasciato entro i termini previsti, il richiedente può produrre una autocertificazione di parte, la quale però deve attestare data e contenuto della richiesta disattesa.
Se siete impossibilitati a richiedere personalmente il Certificato di Destinazione Urbanistica o semplicemente preferite delegare qualcun’altro, magari un tecnico - nell’ambito di lavori di ristrutturazione o della gestione di una vendita/donazione - è sufficiente produrre una delega in autocertificazione.
Certificato di destinazione urbanistica: quali i prezzi?
I prezzi, come già specificato, sono quasi irrisori. D’altronde, si tratta di un documento necessario al rogito, dunque di fondamentale importanza per l’esercizio di un diritto, ovvero la libera disposizione di un bene.
Ad ogni modo, gli unici costi da sostenere - sempre che si decida di avanzare la richiesta in prima persona - sono i seguenti.
- Marche da bollo. Alla richiesta vanno necessariamente allegate due marche da bollo da 16,00 €.
- Diritti di segreteria. Essi sono variabili. Ogni Comune imposta liberamente, nei limiti del buon senso, il costo dei diritti di segreteria. Nella maggior parte dei casi, si parla di cifre molto basse, nell’ordine dei 30,00 € o dei 60,00 €.
Nel caso in cui si delegasse un professionista, magari nell’ambito di una gestione completa di un rogito o di un intervento di natura edilizia, tale incombenza verrebbe inclusa in una voce di spesa più ampia, e comprendente l’espletamento delle pratiche nel loro complesso. Ad ogni modo, la richiesta del Certificato di Destinazione Urbanistica inciderebbe per cifre non superiori ai 45,00 € o 200,00 €.
Certificato di destinazione urbanistica: come risparmiare?
Se si procede in prima persona, non è possibile risparmiare. E’ il Comune di riferimento a decidere il prezzo, e questo - per ovvie ragioni - non è trattabile.
L’unica voce di spesa che contempla una pur minima possibilità di risparmio è la gestione della pratica da parte di un professionista.
Ovvero, quando si delega a un soggetto terzo la richiesta del CDU. In questo caso, il consiglio è di procedere come sempre: chiedere un preventivo a più persone, confrontare le ipotesi di costo, scegliere in base al criterio del rapporto qualità prezzo.