Impianti a biomassa: quali i costi?

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tutti i costi per degli impianti a biomassa.

Gli impianti a biomassa sono soluzioni per la produzione di calore e si caratterizzano per la marcata sostenibilità e per la capacità di determinare un certo risparmio in bolletta. Ne parliamo in questo articolo, offrendo in particolare una panoramica sui costi e sulle tecniche per risparmiare senza compromettere l’efficienza.


 

Impianti a biomassa: cosa sono?

 

Il termine impianti a biomassa indica in realtà un ampio spettro di dispositivi, alcuni dei quali conosciuti con nomi ben più prosaici. In linea di massima, tutti hanno una caratteristica in comune: producono calore attraverso l’utilizzo di biomasse, ovvero sostanze organiche di varia natura, composizione e dimensione, spesso prodotti di scarto di altre lavorazioni piuttosto che fonti primarie.

Un classico esempio di impianti a biomassa, per esempio, sono le normalissime stufe a pellet. Il pellet è infatti classificabile come biomassa, e la stufa ha lo scopo di produrre calore.

Si evince che esistono svariate tipologia di impianto a biomassa, buona parte dei quali di natura prettamente domestica. In questo articolo parleremo proprio degli impianti a uso domestico, dunque a disposizione di una o poche utenze (es. condomini).

 

 

Costo impianti a biomassa: prezzi medi delle imprese specializzate
     
  Da A
Impianti a biomassa generatori di calore (compresa manodopera) 600,00 € 2.200,00 €
Impianti a biomassa termoconvettori (compresa manodopera) 1.100,00 € 4.300,00 €
Impianti a biomassa con sistema radiante (compresa manodopera) 1.900,00 € 8.700,00 €

 

N.B.: I prezzi indicati per l'acquisto e l'installazione di impianti a biomassa sono frutto di stime. Per conoscere i costi effettivi consigliamo di richiedere alcuni preventivi alle imprese per l'installazione di caldaie a biomassa partner di Edilnet..

 

 

Impianti a biomassa: quale uso domestico?

 

L’uso domestico principale degli impianti a biomassa è la produzione di calore. Come abbiamo visto, persino le stufe a pellet, vista la fonte di energia coinvolta, possono essere considerate impianti a biomassa.

La produzione di calore è l’applicazione più pratica, nonché quella più economica in assoluto, vista l’elevata efficienza delle biomasse dal punto di vista termico (anche se si segnalano differenze da biomassa a biomassa).

Un sottogruppo limitato di impianti esercita anche funzioni diverse, come la produzione di acqua calda sanitaria o addirittura la produzione di energia elettrica, ricavata però da quella termica. Anche in questo caso siamo di fronte a una soluzione da prendere in considerazione, ma la cui efficienza va valutata alla luce di tanti altri fattori.

 

 

Impianti a biomasse: pro e contro

 

E’ difficile fornire una panoramica dei vantaggi e degli svantaggi tipici di tutti gli impianti a biomassa, vista l’esistenza di così tante tipologie. Un pregio in comune tra tutti gli impianti, però, è l’ecosostenibilità.

La biomassa, infatti, fa parte del ristretto gruppo delle energie pulite, quasi al pari del solare, dell’eolico, del fotovoltaico etc. Un altro pregio consiste nel risparmio in bolletta, almeno teorico, dal momento che le biomasse sono spesso e volentieri prodotti di scarto.

Uno svantaggio abbastanza evidente è invece il costo dell’installazione, se escludiamo gli impianti più elementari come le stufe a legna (già quelle a pellet costano di più). Uno svantaggio che però è attenuato dalla possibilità di accedere alle agevolazioni fiscali, ovvero all’Ecobonus, il quale consente di detrarre in dieci periodi di imposta il 65% delle spese sostenute per la riqualificazione energetica degli immobili, categoria di cui anche l’installazione di impianti a biomassa fanno parte.

 

 

Impianti a biomassa: come funzionano?

 

Anche descrivere il funzionamento degli impianti a biomassa in generale è piuttosto complicato, visto l’elevato grado di eterogeneità. In linea di massima si segnalano due principali meccanismi di funzionamento. Nel primo caso, la biomassa funge da combustibile per la produzione diretta di calore, come avviene per la stufa a legna e per la stufa a pellet.

Nel secondo caso, la biomassa funge da generatore di calore sì, ma finalizzata al riscaldamento di un fluido. Questo metodo indiretto viene impiegato per la produzione di acqua calda sanitaria, e infatti è tipico delle caldaie, ma anche per il riscaldamento centralizzato.

 

 

Impianti a biomassa: quali tipologie?

 

Se restringiamo il campo di analisi agli impianti a biomassa domestici, possiamo distinguere tre grandi tipologie.

 

  • Impianti a biomassa generatori di calore. Lo abbiamo già anticipato: in questo caso la biomassa serve per produrre calore direttamente. Della categoria fanno parte le stufe e i termocamini, tra gli altri.

 

  • Impianti a biomassa con termoconvettore. In questo caso la biomassa viene utilizzata per riscaldare un fluido, il quale a sua volta ottimizza la creazione di calore. Di questa categoria fanno parte le caldaie a biomassa.

 

  • Impianti a biomassa con sistema radiante. Nella fattispecie, oltre al riscaldamento del fluido, si segnala anche il percorso che questo fluido compie (attraverso determinate tubature), finalizzato a ottimizzare il passaggio del calore all’ambiente. E’ il caso del cosiddetto pavimento radiante.

 

 

Installazione impianti a biomasse: a chi rivolgersi?

 

Prima ancora di installarlo, l’impianto a biomassa va a acquistato. Per ciò che concerne le stufe a pellet e a legna, spesso è sufficiente rivolgersi a un punto vendita di dispositivi per il riscaldamento, magari online. Per le caldaie la questione si fa più complessa, dal momento che la biomassa non è la fonte di energia maggiormente presa in considerazione. E’ necessario dunque rivolgersi a rivenditori specializzati, o collegati in qualche modo con i produttori.

Per quanto riguarda l’installazione, l'unica opportunità è rappresentata dalle imprese di impiantistica, purché specializzate nelle energie rinnovabili.

 

 

Impianti a biomasse: a cosa fare attenzione?

 

In particolare, sono due elementi cui bisogna porre la massima attenzione. In primis, al budget: questi impianti concretizzano un certo risparmio in bolletta, ma l’installazione costa abbastanza.

Secondariamente, alle caratteristiche della casa, soprattutto in un'ottica di efficienza termica passiva. Se un immobile disperde calore in maniera esagerata, è praticamente inutile spendere tempo e denaro per installare un impianto evoluto come quello a biomassa.

 

 

Realizzazione impianti a biomasse: quali i prezzi?

 

I prezzi dipendono dalla tipologia di impianti a biomassa e dalle utenze servite. Qui immagiamo una sola utenza servita (appartamento singolo) e un fabbisogno di calore assolutamente medio.

 

  • Impianti a biomassa generatori di calore (compresa manodopera): da 600,00 € a 2.200,00 €.
  • Impianti a biomassa termoconvettori (compresa manodopera): da 1.100,00 € a 4.300,00 €.
  • Impianti a biomassa con sistema radiante (compresa manodopera): da 1.900,00 € a 8.700,00 €.

 

 

Impianti a biomassa: una stufa a legna di ultima generazione.

 

 

Installazione impianti a biomassa: come risparmiare?

 

Se il vostro obiettivo è risparmiare, non potete prescindere dalla migliore arma in dotazione al consumatore: il preventivo.

Il meccanismo è semplice: contattate più imprese o fornitori, chiedete a ciascuno il preventivo, confrontate le ipotesi di costo e individuate la soluzione migliore in termini di rapporto qualità prezzo.

Appoggiatevi ai portali di confronto preventivo, che tra l’altro offrono un punto di contatto tra domanda e offerta eccellente. Edilnet è il migliore in circolazione, per efficacia del motore di ricerca interno e offerta di imprese.

 

 




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