Ristrutturazione ristorante: quale il costo?

Perché ristrutturare un ristorante?

La ristrutturazione di un ristorante è un’attività impegnativa, che poco ha a che vedere con le classiche ristrutturazioni che hanno per oggetto le abitazioni. In primo luogo, perché in genere i locali sono più grandi. Secondariamente, perché il ristorante, in quanto esercizio aperto al pubblico, è destinatario di una normativa molto più stringente. Senza contare le necessità funzionali, che si scontrano con le esigenze imprenditoriali.

Ciononostante, i motivi per procedere sono numerosi. Di seguito, i quattro “più pressanti”.

• Dare seguito a un cambio di gestione. Quando si rileva un ristorante, vi è la necessità, oltre che il desiderio, di comunicare questo cambiamento. Il miglior modo per farlo è modificare, almeno in parte, il volto del locale. Da qui, la scelta di procedere con la ristrutturazione del ristorante.

• Adeguarsi ai nuovi standard. La normativa è molto stringente, ma lascia anche alcuni margini di manovra. Ciononostante, vi è il rischio di incorrere in sanzioni se non si interviene tempestivamente. Si tratta di un'eventualità frequente, anche perché le norme sono cambiate negli ultimi decenni, e ciò che valeva qualche tempo fa potrebbe non valere più.

• Distinguersi dalla concorrenza. Ristrutturare un ristorante fornisce l’occasione per dare al locale una specifica identità, tale da permettergli di distinguersi dalla concorrenza. Una esigenza che gli imprenditori avvertono con intensità, anche perché da essa dipendono le speranze di profitto.

• Per intervenire in caso di guasti o usura. Ovviamente, in caso di elementi usurati o addirittura da riparare, la ristrutturazione è d’obbligo.

N.B.: I prezzi indicati per la ristrutturazione di un ristorante sono frutto di stime. Per conoscere i costi effettivi consigliamo di richiedere alcuni preventivi alle imprese edili specializzate i ristrutturazioni totali partner di Edilnet.

Ristrutturazione ristorante: regole, obblighi e normative

La questione delle normative è estremamente complessa, dunque vi invitiamo ad approfondire con un commercialista o con un esperto del settore. In questo articolo, però, possiamo esplorare un tema che negli ultimi tempi ha acquisito una certa rilevanza, quello delle barriere architettoniche. Di norma, un ristorante non deve avere le barriere architettoniche. E’ scritto nero su bianco, in un testo peraltro molto vecchio. Si tratta del Decreto Ministeriale n. 236 del 1989.

In particolare, il decreto disciplina la composizione e la posizione di alcuni elementi, in una prospettiva di abbattimento delle barriere architettoniche. Questi elementi sono: le porte, i pavimenti, i servizi igienici, gli arredi, le scale e le rampe, gli ascensori. La normativa, inoltre, parla della necessità di montare i servoscale e le piattaforme elevatrici, nonché di predisporre un’adeguata segnaletica.

Ristrutturazione ristorante: l'importanza del progetto

La questione del progetto genera sempre qualche preoccupazione in chi commissiona un intervento di ristrutturazione. Si tratta, infatti, di una voce di costo consistente, che richiede uno sforzo significativo.

Cionondimeno, è uno strumento al quale non si dovrebbe mai rinunciare, vista la sua utilità. Senza contare il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi è obbligatorio. Ciò vale per tutti gli interventi di ristrutturazione, non ultima la ristrutturazione di un ristorante. Ecco alcuni validi motivi per procedere previo progetto.

• Offre una panoramica fattuale sull’esito dei lavori. Il progetto permette al committente di visualizzare in modo tutto sommato rapido gli effetti dei lavori. E’ dunque uno strumento di controllo, oltre che una risorsa per chi realizza gli interventi.

• Perché consente una totale aderenza tra quanto desiderato e l’esito finale. Per l’appunto, il progetto “serve” soprattutto a chi esegue gli interventi. E’ insomma una guida, un riferimento per chi deve effettuare interventi che, nella maggior parte dei casi, sono complessi.

• Perché nella stragrande maggioranza dei casi è obbligatorio. Come già accennato, il progetto è spesso obbligatorio. In quali casi nello specifico? La questione è più complessa di quanto sembri, ma in linea di massima si può affermare che il progetto è necessario ogni qualvolta un intervento non può essere inserito nella categoria “edilizia libera”.

Ristrutturare un ristorante: gli interventi da eseguire

Anche in questo caso, stiamo parlando di un argomento molto ampio. Rispondere alla domanda “quali interventi per un ristorante” significherebbe dover elencare tutti gli interventi che una impresa edile può effettuare. Dunque, è bene andare per categoria, e citare solo quelli più importanti, e più impattanti dal punto di vista funzionale ed estetico.

• Interventi alle finiture. E’ la prima categoria di interventi che viene in mente. Dopotutto, le finiture sono responsabili dell’aspetto di un locale più di qualsiasi altro elemento. Da qui, la necessità di sostituire rivestimenti, pavimenti e infissi, magari in una prospettiva che premi il design. Non si tratta solo di un vezzo estetico, ma di una scelta che impatta sui profitti.

• Interventi sulla planimetria, sulla volumetria e sulla struttura. Il riferimento è infatti alle opere di ampliamento, che può avvenire anche… in altezza. Magari costruendo un soppalco, o arredando una terrazza. In ogni caso, lo scopo è aumentare la capacità del locale, e porre in essere la possibilità di aumentare i coperti.

• Interventi sugli impianti di illuminazione. E’ un aspetto che spesso viene poco considerato dai profani, ma che impatta in maniera drammatica sulle speranze di successo di un locale. Una corretta gestione delle luci aumenta il comfort e migliora l’esperienza dei clienti. Si tratta di unire l’elemento funzionale a quello estetico. Non è semplice, ma l’illuminotecnica ha compiuto passi da gigante negli ultimi tempi.

• Interventi sull’attrezzatura. Il riferimento, in questo caso, è all’installazione di dispositivi per la cottura, che spesso coinvolgono anche gli impianti. Pensiamo per esempio al forno a legna, che permette a un ristorante di trasformarsi anche in una pizzeria. Si tratta di un intervento edile vero e proprio in quanto coinvolge la muratura e i sistemi di scarico dei fumi.

Per quanto concerne le finiture, esse incidono soprattutto a livello di “stile”. Esatto, anche i ristoranti hanno uno stile. La scelta sullo stile impatta anche sui costi della ristrutturazione. Pensiamo per esempio allo stile lussuoso, che certamente impone l’installazione di elementi di pregio. Pensiamo invece allo stile industrial, che sfrutta i materiali poveri ma interpretati in modo creativo.

Ristrutturazione di un ristorante: permessi e autorizzazioni

La questione dei permessi preoccupa sempre il committente. Non c’è di cui stupirsi. Essi vengono percepiti come estremamente costosi, e anche difficili da ottenere. Vi è poi una generale sfiducia circa le dinamiche burocratiche, che vengono considerate lente e farraginose. In parte ciò è vero, ma la situazione non è così tragica come si potrebbe pensare. Se non altro, per le semplificazioni che il legislatore ha posto in essere negli ultimi anni.

Nondimeno, non è un argomento che può essere esplorato in modo rapido. Infatti, ogni intervento ha il suo permesso, e i casi da trattare sono tanti. Molti sono ambigui, e richiedono un passaggio allo Sportelo Unico dell’Edilizia per poter essere chiariti.

Ad ogni modo, alcune fattispecie di lavori non richiedono il permesso. Per esempio, quelli che riguardano le finiture e, allo stesso tempo, non impattano sulla planimetria, sulla volumetria e sugli interventi strutturali. Sostituire un pavimento, per esempio, non richiede alcun permesso.

In tutti gli altri casi occorre fare delle distinzioni. Ecco gli scenari cui si può andare incontro.

• CILA. Più che un permesso, è un titolo abilitativo. Infatti, non richiede il parere dell’Ente e va redatto in autocertificazione. E’ riservato agli interventi che modificano la planimetria ma non impattano sulle strutture e sulla volumetria. In genere, onorario del tecnico compreso, costa sugli 800-1000 euro. Un intervento classico per cui è necessaria la CILA è la sostituzione degli infissi con modifica del profilo (es quando si allarga una finestra).

• SCIA. Anche in questo caso, si parla di titolo abilitativo più che di permesso. Non è necessario il parere dell’Ente, ma la documentazione da allegare è maggiore. In ogni caso, richiede un impegno documentale prima e dopo i lavori (nella fattispecie per verificare che sia stato tutto eseguito correttamente). E’ riservato agli interventi che modificano gli elementi strutturali, impianti compresi (se non viene rispettato il disegno originale). In genere, costa sui 1200-1500 euro.

• Permesso di Costruire. E’ un permesso vero e proprio, il più pesante di tutti. Può costare svariate migliaia di euro ed è sottoposto a parere dell’Ente. Il Permesso di Costruire è necessario quando si modifica la volumetria o quando si cambia la destinazione d’uso. Per esempio, quando si vuole aumentare la capacità di un locale, magari realizzando una struttura esterna fissa, è necessario il Permesso di Costruire.

La ristrutturazione di ristorante presenta alcune specificità anche in termini di permessi. E’ il caso degli interventi ai servizi igienici. In questo caso, è necessario inoltrare una comunicazione preventiva all’ASL competente.

Ristrutturazione ristorante: quali i prezzi?

Si fa presto a dire “ristrutturazione ristorante”. Come abbiamo visto, gli interventi da realizzare o comunque da prendere in considerazione sono numerosi.

Senza contare la differenza nella gestione dei costi che caratterizza le imprese edili. Ad ogni modo, immaginando un ristorante di media grandezza, e ipotizzando una ristrutturazione radicale, ovvero che non si fermi alle rifiniture, gli interventi potrebbero costare tra i 325,00 € e i 1.845,00 € al mq.

• Progetto per la ristrutturazione di un ristorante (sul valore dei lavori): dallo 0,91% al 5,63%.

• Ristrutturazione ristorante di 100 mq "chiavi in mano" (al mq): da 325,00 € a 1.845,00 € al mq.

• Progetto illuminotecnico per un ristorante di 100 mq: da 879,00 € a 3.627,00 €.

• Ristrutturazione impianto elettrico per un ristorante (a punto luce): da 19,45 € a 76,18 € per punto luce.

• Adeguamento bagni per persone a mobilità ridotta (al mq): da 326,00 € a 690,00 € al mq.

• Realizzazione pavimento in gres porcellanato (al mq): da 8,00 € a 45,00 € al mq.

• Sostituzione infissi, porte e finiture (al mq): da 215,84 € a 598,62 € al mq.

• Installazione dell'impianto di ventilazione e climatizzazione (al mq): da 122,00 € a 357,00 € al mq.

• Tinteggiatura delle pareti con vernici a calce - manodopera (al mq): da 4,00 € a 16,00 € al mq.

• Acquisto arredi per un ristorante: da 6.860,00 € a 32.000,00 €.

• Rifacimento della cucina di un ristorante (al mq): da 219,00 € a 676,00 € al mq.

• Realizzazione di un forno a legna: da 488,00 € a 8.945,00 €.

• Ampliamento locali con realizzazione soppalco (al mq): da 350,00 € a 1.500,00 € al mq.

• Ampliamento locali con opere murarie (al mq): da 35,00 € a 1.100,00 € al mq.

Ristrutturazione ristorante: a chi rivolgersi?

Per quanto concerne la ristrutturazione del ristorante, valgono le stesse dinamiche delle altre tipologie di ristrutturazione. Dunque, la realtà di riferimento è l’impresa edile. Ovviamente, abbiate cura di sceglierne una che sappia coniugare qualità e convenienza. Puntare al risparmio in modo eccessivo e univoco, senza operare ragionamenti circa le competenze, è sempre controproducente. Si rischia, infatti, di pagare sì poco, ma di ritrovarsi con un servizio scadente.

Fate attenzione anche alla scelta dell’architetto, piuttosto che del geometra o dell’ingegnere. A queste figure è infatti deputata la redazione del progetto, che come abbiamo vista è una risorsa importante e in grado di incidere sulla qualità dei lavori.

Ristrutturazione ristorante: come risparmiare?

Come già specificato, è bene risparmiare sì, ma senza mettere in secondo piano la qualità. La questione, ovviamente, riguarda sia la ricerca dell’impresa edile sia la ricerca del progettista. Come fare a conciliare le due cose? Il consiglio di brandire l’arma dei preventivi, e allo stesso tempo profondere impegno nella valutazione delle imprese e dei professionisti.

Contattate più imprese e professionisti, chiedete a tutti il preventivo, raccogliete feedback, chiedete portfolio e verificare - se ne avete i mezzi - le competenze in prima persone, attraverso il dialogo. Confrontate le ipotesi di prezzo ricavate e gli elementi raccolti. Infine, individuate una impresa e un professionista capaci di esprimere un buon rapporto qualità prezzo.

Il procedimento potrebbe essere macchinoso, tuttavia è l’unico che consente dei risultati. Per agevolare il compito, rivolgetevi alle piattaforme di confronti preventivo, che sono dei veri e propri hub per l’incontro della domanda e dell’offerta. Il miglior portale di confronto preventivo, per questa fattispecie di lavori, è Edilnet.it. Esso infatti si caratterizza per l’offerta di professionisti e imprese molto nutrita e di qualità.