Pratica edilizia: cosa è?
Con il termine pratica edilizia si intende la documentazione necessaria a realizzare determinati interventi di ristrutturazione o a costruire un fabbricato ex novo.
E’ uno degli impegni più gravosi, economicamente e non solo, di chi intende apportare modifiche a un edificio di sua proprietà o commissionare la realizzazione di un appartamento.
Le pratiche edilizie sono rigidamente disciplinate dal legislatore. Anzi,nel corso dei decenni questi ha più volte rimaneggiato la materia.
A partire dal 2001 è stato intrapreso un percorso di semplificazione che dura ancora oggi, il quale ha ridotto le casistiche, ha eliminato alcune ambiguità e sfoltito le documentazioni necessarie. Ciononostante l’argomento rimane complicato, dunque è sempre consigliato farsi seguire da un professionista lungo tutto il percorso di richiesta.
Costi per una pratica edilizia: prezzi medi |
|
|
|
|
Da |
A |
CILA |
250,00 € |
750,00 € |
SCIA |
250,00 € |
1.000,00 € |
Permesso di costruire |
1.150,00 € |
7.775,00 € |
I prezzi indicati rappresentano unicamente delle stime indicative.
Pratica edilizia: quando serve?
In linea di massima, la pratica edilizia è necessaria quando di realizzano due iniziative.
- Ristrutturazione edilizia.
- Costruzione ex novo di un edificio.
Queste sono le situazioni tipiche, ma ci sono delle eccezioni. A dire il vero, solo sul fronte delle “ristrutturazioni edilizie”. Si registrano, infatti, casi in cui la ristrutturazione edilizia non comporta l’obbligo di presentare una pratica edilizia. Anzi, questi casi - se gli interventi sono leggeri - rappresentano una parte consistente. Il riferimento è a tutti quegli interventi che:
- Non modificano la planimetria.
- Non modificano o coinvolgono parti strutturali.
- Non modifica la volumetria.
- Non modificano la destinazione d’uso dell’immobile.
Dunque, non sono soggetti a pratica edilizia tutti quegli interventi che agiscono solo sulle finiture. Per esempio, la sostituzione del pavimento, dei rivestimenti, dei sanitari, delle porte, delle finestre.
Di contro, costringono alla pratica edilizia interventi come l’abbattimento di un muro, la divisione di una stanza in due con opere murarie e non provvisorie (modifiche alla planimetria), le radicali modifiche agli impianti (interventi su parti strutturali), l’edificazione del giardino attiguo all’abitazione (modifica alla volumetria) etc.
Pratica edilizia: la normativa
La normativa è molto complessa, per quanto sia stata oggetto di semplificazione da parte del legislatore - e in fondo lo sia tutt’ora. Anche perché alcuni casi conservano una certa ambiguità. In parole povere, esistono interventi edili che non è così scontato incasellare.
Anche perché non esiste una sola pratica edilizia, ma almeno tre. Queste, a loro volta, si possono dividere in pratiche vincolate e pratiche non vincolate. Le prime, per assumere lo stato di titolo abilitativo e determinare la conformità dell’intervento edilizio, devono passare il vaglio dell’Ente preposto, che tra le altre cose si esprime con il meccanismo del silenzio-diniego: se entro 60 giorni non si riceve risposta, la richiesta va considerata come rigettata.
Le seconde, di contro, non necessitano di alcun vaglia, e si prefigurano come delle “semplici” comunicazioni asseverate. In tutti i modi, ogni richiesta va corredata - oltre che del modulo appositamento messo a disposizione dall’amministrazione e compilato - di relazione tecnica e progetto.
- CILA. Acronimo di Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, è necessario quando si modifica la planimetria. E’ una pratica edilizia non vincolata.
- SCIA. Acronimo di Segnalazione Certificata di Inizio Attività, è necessaria quando si modificano parti strutturali: pilastri, impianti (se l’intervento è pesante) etc. Anche questa è una pratica non vincolata, sebbene sia più complessa della CILA, soprattutto dal punto di vista documentale. Per esempio, si sviluppa in due fasi: una prima in cui sostanzialmente si deposita il progetto con tanto di asseverazione, una seconda - da inviare al termine dei lavori - in cui si dimostra la conformità degli interventi al piano originario.
- Permesso di Costruire. E’ una pratica edilizia vincolata, che dunque richiede l’accettazione da parte dell’Ente preposto. E’ la più costosa e complicata. E’ necessaria quando si aumenta/diminuisce la volumetria, quando si costruisce ex novo o quando si cambia la destinazione d’uso dell’immobile.
Un tempo erano previste anche la CIL, per gli interventi leggeri, ora facenti parte dell’edilizia libera, e la DIA. Quest’ultima in realtà sopravvive ancora oggi, ma come “strumento di emergenza”. Quando, a seguito di un intervento che modifica parti strutturali e per le quali è stata inoltrata la SCIA, si avverte l’esigenza di operare delle variazioni sul progetto originario, è possibile inviare una “semplice” DIA anziché rifare la SCIA da capo.
Ad ogni modo, la normativa di riferimento (ma non l’unica) per le pratiche edilizie è il Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001, informalmente conosciuto come “Testo Unico dell’Edilizia”.
Pratica edilizia: quali i prezzi?
I prezzi per una pratica edilizia sono molto variabili. Essi non dipendono solo dalla tipologia (alcune pratiche sono costose e altre meno costose) ma anche dalle amministrazioni locali. Infatti, per quanto si apprezzi talvolta una certa uniformità, ciascuna amministrazione può decidere autonomamente ed entro certi limiti il costo delle proprie pratiche edilizie.
Inoltre, c’è da considerare anche l’onorario del professionista, che in ogni caso gioca un ruolo essenziale. Come minimo, assevera. Al massimo, assevera, redige il progetto, compila i moduli e si interfaccia direttamente con l’Ente.
Ad ogni modo, se si include anche l’onorario del professionista, si parla di cifre intorno ai 1.000,00 € per le pratiche edilizie senza vincolo e di qualche migliaio di euro per il Permesso di Costruire. Quest’ultimo, a dire il vero, non è quantificabile poiché il suo prezzo dipende dall’entità dei lavori.
- CILA: da 250,00 € a 750,00 €.
- SCIA: da 250,00 € a 1.000,00 €.
- Permesso di costruire: da 1.150,00 € a 7.775,00 €.
Pratica edilizia: a chi rivolgersi?
Chi fa le pratiche edilizie? Sostanzialmente, i professionisti dell’edilizia che sono abilitati a questo genere di servizi. Ovvero, architetti, geometri e ingegneri.
Ovviamente, un professionista non vale l’altro. In certi casi, la materia è complicata anche per un professionista. Dunque, è bene sceglierne uno in gamba, senza puntare esclusivamente al risparmio. Il rischio è di vedersi rifiutato un Permesso di Costruire o inoltrare una CILA/SCIA non conforme, con tutto ciò che ne consegue in termini di sanzioni e penali.
Pratica edilizia: le sanzioni
Le sanzioni possono essere molto salate. In alcuni casi si scivola addirittura nel penale.
Se si omette la CILA, si è costretti a pagare una sanzione di 1.000,00 €.
Se si omette la SCIA, in base al grado di pericolosità potenziale dell’intervento e alla quantità/qualità delle violazioni, si potrebbe scontare una sanzione da 500,00 € a 10.000,00 €.
Discorso diverso se si costruisce o si realizzano interventi senza il Permesso di Costruire (quando esso è dovuto). Si rischia, infatti, una sanzione da 5.164,00 € a 51.645,00 €. Soprattutto, si rischia l’arresto fino a due anni.
Pratica edilizia: come risparmiare?
Se puntate al risparmio, fatta salva la necessità di rivolgersi sempre a un bravo professionista, dovreste brandire l’arma del preventivo.
Il metodo è questo: contattate più professionisti, chiedete a ciascuno di loro il preventivo, confrontate le varie ipotesi di prezzo così ottenute. Infine, individuate il professionista che sembra offrire le migliori garanzie in termini di rapporto qualità prezzo.